Disponibili i primi risultati del progetto SeaForest LIFE
Nell’ambito dell’Azione A1.1 è stata eseguita la valutazione dell’estensione dell’habitat, nelle aree Blue Carbon oggetto di studio, mediante l’analisi di immagini satellitari multispettrali ad alta e a media risoluzione. Mediante le immagini satellitari siamo stati in grado di rilevare la presenza e l’estensione delle praterie con differenti gradi di densità e di copertura (<25% al 100%). Questi sistemi, in combinazione con le osservazioni in situ, rappresentano strumenti efficaci per mappare l’estensione delle praterie di Posidonia oceanica minimizzando le emissioni di CO2 connesse allo svolgimento delle attività di rilievo in situ. Tale attività di analisi, svolta avvalendosi del Remote Sensing, è stata condotta principalmente dal personale qualificato ISPRA, con il supporto del servizio esterno dello Spin-off dell’Università della Calabria “3D Research”, che si è occupato principalmente della procedura di correzione della colonna d’acqua. Sono state aggiornate tutte le cartografie delle praterie di P. oceanica, ricadenti nelle aree Blue Carbon oggetto di studio, nell’arco temporale compreso tra il 1999–2019.
Dal punto di vista delle variazioni sono state riscontrate lievi riduzioni delle superfici coperte dai posidonieti in tutte le aree Blue Carbon ricadenti nei tre Parchi Nazionali (Parco Nazionale dell'Arcipelago di La Maddalena, Parco Nazionale dell'Asinara, Parco nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni). Sono stati inoltre predisposti, per tutti i tre Parchi Nazionali oggetto di studio, gli strati informativi per il calcolo dello stoccaggio del carbonio da parte dei posidonieti, mediante il modello Invest.
Parallelamente è stato svolto uno studio cartografico al fine di quantificare la pressione indotta dall’ancoraggio delle imbarcazioni da diporto sulle praterie presenti nelle aree Blue Carbon oggetto di indagine. Tale indagine è stata svolta, mediante l’analisi di immagini satellitari, adoperando procedure semi-automatiche ed automatiche di riconoscimento delle imbarcazioni. I dati acquisiti hanno permesso di quantificare il livello di pressione esercitata dalla nautica da diporto sull’habitat Blue Carbon P. oceanica.
Dai primi risultati ottenuti emerge che nei Parchi Nazionali indagati sono proprio le aree Blue Carbon a rappresentare le zone a maggiore frequentazione del turismo da diporto. Nelle suddette aree gran parte degli ancoraggi vengono effettuati in prevalenza sull’habitat a P. oceanica, con prevedibile impatto e degrado sullo stato di conservazione dei posidonieti con possibili riflessi sulla capacità di produzione di Blue Carbon e di stoccaggio della CO2.
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